27 Luglio 2014

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SPECIALE INFORMAZIONE – Le leggi per combattere la droga nel mondo

Le leggi per combattere la droga nel mondo

le più severe…

Stati Uniti
Le leggi federali proibiscono e criminalizzano il possesso e il traffico di droga, ma la situazione è complicata dalle leggi statali. Ben tredici stati hanno infatti decriminalizzato l’uso di cannabis a scopi medicinali – leggi su BBC News: http://goo.gl/XFL0U6

Federazione Russa
Il Cremlino affronta il problema della droga con un approccio di tolleranza zero dai tempi dell’Unione Sovietica. Non soltanto l’uso di metadone e buprenorfina a scopi di cura sono vietati: in Russia anche il possesso e l’uso di droga sono criminalizzati – leggi su The NY Times: http://goo.gl/JNCF6f

Repubblica Popolare Cinese
La Cina ha adottato la sua prima legge anti-droga nel 2008. Secondo la legislazione introdotta, il possesso, il consumo e lo spaccio di qualsiasi tipo di droga è proibito dalla legge (http://goo.gl/Fgp0zB). Nonostante la nuova legge introduca un nuovo ‘sistema di riabilitazione’ al posto del precedente sistema punitivo, è stato documentato che i centri di riabilitazione prevedono lunghe permanenze (per un minimo di 2 anni), l’assenza di trattamenti medici riabilitativi e sessioni di veri e propri lavori forzati – leggi su The NY Times:http://goo.gl/djdVab

….e le più tolleranti

Paesi Bassi
La legge locale tollera il consumo personale di cannabis nei cosiddetti Coffee Shops ma proibisce il traffico e la vendita di altre droghe. La legislazione in materia si basa sul principio di separazione del mercato della cannabis da quello delle altre droghe, comunemente chiamate ‘droghe pesanti’. Bisogna comunque ricordare che la legge stabilisce delle regole rigide sulla vendita di cannabis nei Coffee Shop. In primo luogo, i Coffe Shops non sono autorizzati a conservare più di 500 gr e non possono vendere a minori. Peraltro, cannabis che contenga una quantità di THC superiore al 15% è classificata dalla legge come droga pesante.
Le pene per il possesso e consumo di droga rimangono nettamente più lievi (rilascio su cauzione o detenzione fino a un anno) rispetto a quelle per spaccio ( detenzione tra 4 e 6 anni o tra 12 e 16 anni a seconda del tipo di droga trafficata). – leggi su EMCDDA: http://goo.gl/vHucXd

Portogallo
A partire dalla riforma della legge sulla droga del 2001, il Portogallo ha adottato una politica di tolleranza, essendo il primo paese nell’Unione Europea a decriminalizzare il possesso di droga.
La politica portoghese tratta il tossicodipendente come una persona malata – offrendo quindi programmi di trattamento della dipendenza- piuttosto che come un criminale.
Nonostante la riforma abbia modificato il regime di punizione, non ha invece intaccato lo status di illegalità di ogni tipo di droga. ll traffico di droga continua perciò ad essere un reato che, a seconda della gravità, è punito con un periodo di detenzione più o meno lungo.

Criminalizzazione o no?

Il ‘Caso svedese’…

Nel 2006, un rapporto dell’UNODC (http://goo.gl/RKKFGW) ha definito ‘lampante’ la correlazione tra il limitato uso di droghe in Svezia e la politica di tolleranza zero nei confronti della droga adottata dal paese. La Svezia criminalizza l’uso e il possesso di droga, prevedendo allo stesso tempo programmi di prevenzione e trattamento della dipendenza.
Tuttavia, secondo The Local (http://goo.gl/ZUdLCf), la criminalizzazione disincentiverebbe i tossicodipendenti a ricorrere all’aiuto dello stato per ottenere un adeguato trattamento, rischiando così di andare incontro al peggioramento della dipendenza.

…e Il Modello portoghese

D’altra parte, i dati dimostrano che politiche di decriminalizzazione possono essere altrettanto efficaci. Basti prendere ad esempio il Portogallo, dove il consumo di droghe tra i giovani è diminuito negli ultimi anni del 3,5% per i giovani tra i 13 e i 15 anni e del 6% per i giovani tra i 16 e i 18 anni, in contrasto con un panorama UE di generale incremento dell’uso di droghe da parte dei giovani. Inoltre, la diffusione di infezioni da HIV e i decessi per droga sono diminuiti in modo significativo
– leggi su The Telegraph (http://goo.gl/nIvPZL) e Time(http://goo.gl/vOsHDM)

N.B: Naturalmente, questi esempi di politiche devono essere presi in considerazione con cautela: correlazione non significa causalità. Pur essendo evidenziato il rapporto tra politica anti-droga e successive variazioni nel consumo di sostanze, altre variabili possono concorrere a determinare i cambiamenti nel consumo.

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